lunedì 16 dicembre 2013

rinnovati intenti......

Resta viva un'opera d'arte quando è in grado di comunicare nel tempo oltre l'intenzione iniziale che la mise in essere.
Mi carico il cuore adesso di una bellissima poesia di Claudio Moica, il poeta che canta il "fuoco" nella raccolta " La solitudine degli elementi" e non posso non vedere quanto ci sia nelle sue parole di me che ho dipinto " ...e la terra sogghigna " con diversi intenti espressivi diversi anni fa, ma leggere Moica rinnova i miei intenti, come una che ha sempre guardato la terra  dall'angolazione della sua statura e improvvisamente può guardarla da un'altra angolazione.

Solo un soldo

Ho coltivato una voce muta
pianto disteso sotto il ciliegio
e un'eclisse di voli alti
riflessa tra cave di pietre.

Controllo il respiro spento
decompongo i sassi sparsi
accarezzo le fredde rotondità
mentre perdo i ricordi.

Eri nel fiume asciutto
trattenuta negli argini dei desideri
come passaggio di barche solitarie
nelle nebbie dei giorni persi.

Come bufera senza vento
hai rovesciato il mare silenzioso
senza curarti del cielo
senza cancellare le orme dei corvi.

Un tempo sarò albero spoglio
senza rami protesi come artigli
protetto da querce dimenticate
e mura sbucciate di vita tardiva.

Getta una moneta nel cappello
un soldo al buffone di corte
niente applausi, niente spettatori
solo urla nel deserto della paura.

Claudio Moica

























L'arte informale di Francesco Dau

Se è vero che l’arte informale nasce per dare senso al gesto dell’artista più che all'arte, intesa secondo i canoni classici, se è vero che la scelta del gesto e dei materiali diventa più importante della forma in se stessa, allora Francesco Dau può definirsi a tutti gli effetti un grande artista favorendo la materializzazione delle sue emozioni attraverso una esplosione di colori imprigionati da resine trasparenti in quanto riesce a farci percepire il suo entusiasmo nell'esprimere se stesso senza limitazione alcuna, senza regole imposte da scuole o tradizioni, senza vincoli di pensiero o di stile che possano inibire il libero fluire delle emozioni. L’arte di Dau ci fa entrare in un mondo visionario, dove la ricerca della perfezione cromatica attinge dall’anima e di questa si nutre.
Dove altri, io per prima, cercano con la forma e il significato, Dau  trova nell’oblio di sé e nel rifiuto di ogni condizionamento relativo e in questo sta la sua grandezza.
Rifiutando la plastica della figura, con i possibili agganci al mondo reale, l’artista percorre il sentiero dell’informale, abbandonandosi alla voce della propria coscienza pur mantenendo una coerenza di stile quello appunto inconfondibile che gli è proprio.

Shikanu’

Opera di Francesco Dau

lunedì 9 dicembre 2013

La luna e gli artisti


Chiaro di luna

Che chiaro di luna, dicevano a volte
quando nulla c'era da mangiare e
a fatica si tentava la vita cercandola
fra luci diverse e fasulle
speranza incerta di giorni di luce e pace

che chiaro di luna, che alcuni più guardano
neppure bambini svezzati a giochi crudeli
abituarsi all'ignobile farsa che la vita può darti

che chiaro di luna, amore, ch'ancora oggi noi
di fortuna vediamo, sopraffatti da tempi feroci
alzando lo sguardo ci appare splendore sugli occhi

e traspare, malgrado gli inganni e il fuoco nemico
che spezza  o distrugge, ci lega scavalcando
i tempi e lo spazio

che chiaro di luna, amore,
lontani e uniti guardandola insieme
alla luce che sviene, a quella che arriva con te.

da "Rosso" di Beppe Costa


 "L'unica certezza" disegno gesso e fusaggine su carta Bristol  di Shikanu'


lunedì 7 ottobre 2013

Angelo Caduto

Angelo caduto

Ho ali spezzate di angelo caduto

oggi Shika non vola

senza ascoltare senza un aiuto

oggi Shika sta sola

lastre di ghiaccio perse nel cielo

così io mi sento

sbattuta come di fiore uno stelo

sconvolto dal vento

Shikanu'

domenica 6 ottobre 2013

CASSANDRE INASCOLTATE
















Cassandre inascoltate

Hai visto
la rovina dell’altrui certezza
prima che si patisse
il rombo sotto i piedi.
Tu bocca, cucita,
come farai a gridare
la soluzione che hai intravista
con l’occhio della preveggenza
senza lacerarti tutta?
Hai visto
meteoriti del potere
bucarci tasche e sogni
ed hai gridato,
perché tutti si fuggisse,
all' illusione dei mercanti in fiera
ma, della gola, s’è perduto il fiato
lasciando vergini le corde da vibrare.
Hai visto,
senza mai guardare,
anfratti su tempeste dentro
e noi
non fuggiremo  ad  esse
perché non hai parole
ad indicarci come.


Shikanu’

PIANTO BAMBINO


Fantasie
che mi sovrastano
lasciano segni che
non so più togliere
come un'insegna ormai
di questo vivere
io mi trascino via
senza più chiedere
guardi tu
senza vederle mai
lacrime inutili
se tanto non ci sei

Gelosie
straziano l'anima
con gli occhi languidi
che ho visto
prenderti
Dentro i tuoi alibi
non c'è la verità
ma solo farse che
non sai più reggere
Scegli dai
non è possibile
che mi fai vivere
d'ansia ingestibile

e rimango abbracciata al cuscino
aspettando carezze ed aurore
a che serve il mio pianto bambino
se non togli le spine dal cuore?

Destano
complessi atavici
le scuse misere
che mi deludono
credevo fossi un dio e invece
illudi tu come  fa un demone
che vuole l'anima
Cosa dai
di tutto quel che è tuo?
Soltanto briciole
che non mi sfamano
mai

e rimango abbracciata al cuscino
aspettando carezze ed aurore
a che serve il mio pianto bambino
se non togli le spine dal cuore?



venerdì 4 ottobre 2013

LIBERTE' EGALITE' FRATERNITE'

" Liberté"
e intanto noi
resteremo qui
ad intrecciare idee
per un tempo indefinito.
Uomini in gabbia
questo ora siamo noi
ma tu stringimi forte
che i figli tuoi
vedrai
avran ponti sul mondo
che non chiudono mai.

" Égalité"
che bel concetto eh?
Intanto pesano meno
nelle vostre bilance
le nostre lacrime amare
e i nostri sogni
son fumo
che sale leggero
e alla misura
sfugge

 "Fraternité"
ah questa poi!!
Davvero!
Per voi mi dispiace
ma non siete nati
figli unici.

Shikanu'

Verso la luce

Verso la luce

Tutti si va verso l'ignota luce,
lume che nessuno mai racconta
strazia il petto eppur seduce
e lascia anima viva affranta.
Ripide scale solo in salita,
nessuno torna per dire della luce
anima che vede resta ammutolita.
Luce genera ansia eppur seduce.
Tutti si va con speme verso l'uscita
anime già passate a tenderci la mano
al limitar degli orizzonti della vita
non è concesso mai andare contromano.

                     Shikanu'

domenica 29 settembre 2013

OTTOBRE IN POESIA 2013

Cari lettori anche quest'anno "Ottobre in poesia" di Leonardo Omar Onida  ha un ricco e bellissimo programma

Linguaggi Poetici - 19-20-21 ottobre
 Parco della Cellulosa|Pellicanolibri

SASSARI: venerdì 18 ottobre ore 10.30
 Cerimonia di premiazione del Premio Internazionale Città di Sassari, presso l’assessorato cultura e turismo,
 Largo Infermeria San Pietro.
 per info: www.ottobreinpoesia.it

"Primo gemellaggio del festival fondato a Sassari
da Leonardo Omar OnidA è organizzato a Roma da Fabio Mariani e Beppe Costa con la collaborazione di Stefiro Website e Seam Edizioni"

Agli ospiti premiati presenti a Roma, impossibilitati ad intervenire a Sassari, verranno consegnati
gli attestati e opere di Fabio Mariani e Shikanu’„

PROGRAMMA:

Sabato 19 ottobre, Parco della Cellulosa

ore 21.00: Saluto del presidente del Municipio
 Valentino Mancinelli e proiezione del video
 “Festival Internazionale Letterario Città di Sassari”
 ore 21.30: Carlo Lei “Giovani Orsi”;
 ore 22.00: Jacopo Ratini presenta “Se rinasco voglio essere Yoko Ono e disturbi di personalità”; canzoni tratte dal suo ultimo disco, poesie e racconti contenuti nel suo libro;
 ore 22.30: “Universi diVERSI” scatti poetici a cura
di Manuela Praticò; fotografi: Ilaria Aprile, Giulio Archinà, Margherita Biondo, Elio Carrozza, Simone Cetorelli, Michela Chessa, Marco Colonna, Mariateresa D’Agostino, Massimiliano De Maris, Roberta Filocamo, Valentina Giovinazzo, Fariba Karimi, Claudio Martino, Matteo Nardone, Ayoub Naseri, Chiara Paternoster, Daniele Romaniello, Chiara Scali, Claudio Scanzani, Stefano Scherma.
 ore 22.45: NAIM ARAIDI ospite d’onore; lettura da: Canzoni di Galilea in arabo e in italiano;
 ore 23.15: M° Dario Pierini (pianoforte) e Chiara Viola (voce);
 ore 23.45: Liliana Arena, Stefania Battistella, Marcella Testa con la chitarra del M° Giuseppe Natale.

Domenica 20 ottobre, Parco della cellulosa

ore 17.30: Lucianna Argentino con “L’ospite indocile”, Liliana
 Arena con “Monologhi di vetro” e Maddalena Saitta
 con “La mia via”;
 ore 18.00: Naim Araidi con Beppe Costa e Iago;
 Iago Poeta “Un foglio tra la gente, l’inchiostro nelle
 mani. La poesia è ovunque, io la vedo e non posso far
 altro che scrivere”
 ore 19.00: Programma “EscaMontage a corto” a cura di Iolanda
 La Carrubba e Sarah Panatta.
 Poesi-canzoni di Amedeo Morrone, canta: Tomaso
 Binga, Marco Palladini. Canzoni inedite del cantautore.
 Performance di Marco Palladini. Reading di poeti
 contemporanei: Massimo Pacetti, Paolo Carlucci,
 Rosaria Di Donato, Iolanda La Carrubba, Sarah
 Panatta. Proiezione dei corti della selezione uffciale
 di “EscaMontage a corto” D’amore si vive perché di
 lavoro si muore di Aureliano Amadei; Omaggio a
 Fellini di Mario La Carrubba.
 ore 20.30: Anna Graziano in breve estratto dal monologo Le
 mille e una notte – I sapori dell’Eros di Arianna di
 Pietro. Anna Graziano attrice, Annalisa Biancofiore
 regia, Veronica Renda aiuto regia, Saleh Tawil liuto;
 ore 21.00: M° Giuseppe Natale Il ponte musica per chitarra.

Lunedì 21 ottobre, Pellicanolibri

ore 19.00: Naim Araidi, Beppe Costa, Stefania Battistella
 Marcella Testa, Liliana Arena, Maddalena Saitta;
 letture tratte da:
 Canzoni di Galilea (Seam Edizioni)
 Rosso (Volo Press)
 L’amore m’ha fatto fragile (Thauma)
 Eros (Montag Edizioni)
 Monologhi di vetro (Seam Edizioni)
 La mia via (Seam Edizioni)
 Musica per chitarra del M° Giuseppe Natale

Hanno collaborato alla realizzazione dell’evento:
 Sassari: Valentina Cei, Erika Pirodda;
 Roma: Lino Baccelliere, Stefania Battistella,
 Francesco Marchizza, Manuela Praticò.

mercoledì 4 settembre 2013

Prima la poesia o prima la musica?


Tante volte ci è capitato di chiederci ,
ascoltando una bella canzone, se fosse nata prima la musica o prima la poesia, non in senso generale ma per quella canzone specifica.
Se venisse chiesto a un poeta di scrivere qualsiasi cosa che ben si adattasse a una data musica
 forse perderebbe fluidità espressiva essendo costretto a farsi servitore del musicista e quindi come mi ha suggerito Chiara Daino "non sarebbe un poeta ma semplicemente uno che spezza le frasi e va a capo".
Qualcuno potrebbe dunque obbiettare che allora si pretende che sia il musicista a farsi servitore del poeta e questo sarebbe altrettanto limitante qualora il musicista si mettesse a comporre dietro precise indicazioni del poeta preoccupato per un eventuale sovvertimento del suo scritto.
Il buon senso vuole invece che sia il poeta sia il musicista non debbano mai mettersi come servitori di qualcuno che non sia l'arte stessa.
La poesia ha dentro di se una musicalità e un ritmo che la rende altro dalla prosa così come la musica nel suo ritmo e nella sua melodia è a sua volta poesia.
Nelle collaborazioni musicali e, sottolineo collaborazioni, succede che il musicista pungolato dentro da una bella poesia sia portato a creare una musica che vesta quella poesia delle emozioni che la stessa gli ha mosso dentro.
Succede anche che un poeta sentendo una musica sia spinto ad arricchire di parole quel qualcosa che è già poesia di suo.
Per fare un esempio banale, alla portata di tutti: vi ricordate  “le discese ardite e le risalite” di Battisti -Mogol?  La musica scende e poi risale, fu Mogol a seguire la poesia "musicale" di Battisti o fu Battisti a seguire la traccia musicale suggerita dalla poesia di Mogol?
Davvero è così importante la risposta?
Per me è più importante la nuova luce che  scaturisce ogni volta che gli artisti si mettono in atteggiamento di condivisione e non di competizione.
Shikanu'