domenica 29 settembre 2013

OTTOBRE IN POESIA 2013

Cari lettori anche quest'anno "Ottobre in poesia" di Leonardo Omar Onida  ha un ricco e bellissimo programma

Linguaggi Poetici - 19-20-21 ottobre
 Parco della Cellulosa|Pellicanolibri

SASSARI: venerdì 18 ottobre ore 10.30
 Cerimonia di premiazione del Premio Internazionale Città di Sassari, presso l’assessorato cultura e turismo,
 Largo Infermeria San Pietro.
 per info: www.ottobreinpoesia.it

"Primo gemellaggio del festival fondato a Sassari
da Leonardo Omar OnidA è organizzato a Roma da Fabio Mariani e Beppe Costa con la collaborazione di Stefiro Website e Seam Edizioni"

Agli ospiti premiati presenti a Roma, impossibilitati ad intervenire a Sassari, verranno consegnati
gli attestati e opere di Fabio Mariani e Shikanu’„

PROGRAMMA:

Sabato 19 ottobre, Parco della Cellulosa

ore 21.00: Saluto del presidente del Municipio
 Valentino Mancinelli e proiezione del video
 “Festival Internazionale Letterario Città di Sassari”
 ore 21.30: Carlo Lei “Giovani Orsi”;
 ore 22.00: Jacopo Ratini presenta “Se rinasco voglio essere Yoko Ono e disturbi di personalità”; canzoni tratte dal suo ultimo disco, poesie e racconti contenuti nel suo libro;
 ore 22.30: “Universi diVERSI” scatti poetici a cura
di Manuela Praticò; fotografi: Ilaria Aprile, Giulio Archinà, Margherita Biondo, Elio Carrozza, Simone Cetorelli, Michela Chessa, Marco Colonna, Mariateresa D’Agostino, Massimiliano De Maris, Roberta Filocamo, Valentina Giovinazzo, Fariba Karimi, Claudio Martino, Matteo Nardone, Ayoub Naseri, Chiara Paternoster, Daniele Romaniello, Chiara Scali, Claudio Scanzani, Stefano Scherma.
 ore 22.45: NAIM ARAIDI ospite d’onore; lettura da: Canzoni di Galilea in arabo e in italiano;
 ore 23.15: M° Dario Pierini (pianoforte) e Chiara Viola (voce);
 ore 23.45: Liliana Arena, Stefania Battistella, Marcella Testa con la chitarra del M° Giuseppe Natale.

Domenica 20 ottobre, Parco della cellulosa

ore 17.30: Lucianna Argentino con “L’ospite indocile”, Liliana
 Arena con “Monologhi di vetro” e Maddalena Saitta
 con “La mia via”;
 ore 18.00: Naim Araidi con Beppe Costa e Iago;
 Iago Poeta “Un foglio tra la gente, l’inchiostro nelle
 mani. La poesia è ovunque, io la vedo e non posso far
 altro che scrivere”
 ore 19.00: Programma “EscaMontage a corto” a cura di Iolanda
 La Carrubba e Sarah Panatta.
 Poesi-canzoni di Amedeo Morrone, canta: Tomaso
 Binga, Marco Palladini. Canzoni inedite del cantautore.
 Performance di Marco Palladini. Reading di poeti
 contemporanei: Massimo Pacetti, Paolo Carlucci,
 Rosaria Di Donato, Iolanda La Carrubba, Sarah
 Panatta. Proiezione dei corti della selezione uffciale
 di “EscaMontage a corto” D’amore si vive perché di
 lavoro si muore di Aureliano Amadei; Omaggio a
 Fellini di Mario La Carrubba.
 ore 20.30: Anna Graziano in breve estratto dal monologo Le
 mille e una notte – I sapori dell’Eros di Arianna di
 Pietro. Anna Graziano attrice, Annalisa Biancofiore
 regia, Veronica Renda aiuto regia, Saleh Tawil liuto;
 ore 21.00: M° Giuseppe Natale Il ponte musica per chitarra.

Lunedì 21 ottobre, Pellicanolibri

ore 19.00: Naim Araidi, Beppe Costa, Stefania Battistella
 Marcella Testa, Liliana Arena, Maddalena Saitta;
 letture tratte da:
 Canzoni di Galilea (Seam Edizioni)
 Rosso (Volo Press)
 L’amore m’ha fatto fragile (Thauma)
 Eros (Montag Edizioni)
 Monologhi di vetro (Seam Edizioni)
 La mia via (Seam Edizioni)
 Musica per chitarra del M° Giuseppe Natale

Hanno collaborato alla realizzazione dell’evento:
 Sassari: Valentina Cei, Erika Pirodda;
 Roma: Lino Baccelliere, Stefania Battistella,
 Francesco Marchizza, Manuela Praticò.

mercoledì 4 settembre 2013

Prima la poesia o prima la musica?


Tante volte ci è capitato di chiederci ,
ascoltando una bella canzone, se fosse nata prima la musica o prima la poesia, non in senso generale ma per quella canzone specifica.
Se venisse chiesto a un poeta di scrivere qualsiasi cosa che ben si adattasse a una data musica
 forse perderebbe fluidità espressiva essendo costretto a farsi servitore del musicista e quindi come mi ha suggerito Chiara Daino "non sarebbe un poeta ma semplicemente uno che spezza le frasi e va a capo".
Qualcuno potrebbe dunque obbiettare che allora si pretende che sia il musicista a farsi servitore del poeta e questo sarebbe altrettanto limitante qualora il musicista si mettesse a comporre dietro precise indicazioni del poeta preoccupato per un eventuale sovvertimento del suo scritto.
Il buon senso vuole invece che sia il poeta sia il musicista non debbano mai mettersi come servitori di qualcuno che non sia l'arte stessa.
La poesia ha dentro di se una musicalità e un ritmo che la rende altro dalla prosa così come la musica nel suo ritmo e nella sua melodia è a sua volta poesia.
Nelle collaborazioni musicali e, sottolineo collaborazioni, succede che il musicista pungolato dentro da una bella poesia sia portato a creare una musica che vesta quella poesia delle emozioni che la stessa gli ha mosso dentro.
Succede anche che un poeta sentendo una musica sia spinto ad arricchire di parole quel qualcosa che è già poesia di suo.
Per fare un esempio banale, alla portata di tutti: vi ricordate  “le discese ardite e le risalite” di Battisti -Mogol?  La musica scende e poi risale, fu Mogol a seguire la poesia "musicale" di Battisti o fu Battisti a seguire la traccia musicale suggerita dalla poesia di Mogol?
Davvero è così importante la risposta?
Per me è più importante la nuova luce che  scaturisce ogni volta che gli artisti si mettono in atteggiamento di condivisione e non di competizione.
Shikanu'



Le oscillazioni del gusto in campo artistico.


La godibilità di un'opera d'arte, sia essa pittorica, letteraria o musicale, non  corrisponde al suo valore immutato nel tempo, ma caso mai a differenti modi d'uso e di "captazione" che corrisponde alle diverse personalità di chi giudica l'opera.
Le sensibilità evocate non sono immutabili nemmeno nello stesso artista che si fermi ad assaporare il proprio operato a distanza di tempo.
Desidero portarvi un piccolo esempio:
molti anni fa spinta da un’emozione negativa personale, dipinsi una donna manovrata dalla mano di un ipotetico burattinaio, senza entrare nel merito del risultato tecnico peraltro abbastanza discutibile, 
cercai di imprimere sulla tela la mia sensazione di frustrazione nel vivere il rapporto con chi cercava
di scegliere per me la strada da percorrere.
Il quadro trovò subito un estimatore che con molta probabilità si trovava in situazione empatica col mio sentire, ma può anche darsi che invece l’emozione generata in lui avesse un' altra radice, forse si identificava  nel burattinaio, oppure i colori rosso bruni adoperati evocavano in lui situazioni piacevoli da ricordare o ancora, chissà, era quello che cercava da tempo per armonizzare la parete del salotto col divano rosso!
Rividi la stessa opera a distanza di una decina d’anni, la mia tecnica nel frattempo si era parecchio affinata per cui fui quasi tentata di disconoscerla.
L’ho rivista qualche mese fa a distanza di altri dieci anni e ho notato cose che non avevo io stessa notato mai: una certa rigidità della figura femminile che ha subito suscitato in me  una emozione rinnovata e adeguata al mio vivere attuale: io rigida perché non mi faccio manovrare.
Ecco quindi perché nessuno può dire  a un altro con cosa alimentare la propria anima, sia esso un dipinto, sia una poesia o una musica.
Non esiste una università che possa darci un titolo per acquisire maggior gusto rispetto ad altre persone.
Posso restare indifferente davanti a un affresco del Tiepolo  oggi e domani sentirmi rapita dal giallo di un suo drappeggio; oggi mi emoziono a sentire un’opera verdiana, domani  voglio emozionarmi con Lucio Battisti.
Ergersi a giudice della espressività umana  senza mettere in conto le oscillazioni del gusto equivale alla pretesa di uniformare la società a un unico sentire: il proprio.

 Shikanu'

martedì 3 settembre 2013

un filo conduttore ....sempre quello.....



"Tieniti al lato più luminoso del dubbio"
 lo disse Alfred Tennyson 

Mi piace mitigare il dubbio, se sia la poesia che ispira le altre forme d'arte piuttosto che il contrario, pensando che quando le arti si intrecciano fra loro, dando vita a sinergie emozionali, non sia altro che un passaggio di luce unica che attraversa squarciandolo l'enigma di ciascun artista e si veste di parole, colori, forme e suoni che a volte il dubbio lo sciolgono e che spesso invece lo complicano ma non è forse fonte di ispirazione ogni nuovo nodoso e indeterminato cruccio?
Non è forse quella luce fulminea il filo conduttore, sempre quello, che ci spinge a indagare nel buio per coglierne almeno un riflesso?
Shikanu'

lunedì 2 settembre 2013

poesia e immagini

"Solo la poesia ispira la poesia". Mi sono sempre chiesta quanto ci fosse di vero in questa affermazione di Ralph Waldo Emerson e sono giunta alla conclusione, senza alcuna pretesa di essere in possesso di una verità assoluta, che nulla è più facilmente dimostrabile in campo artistico di questo concetto. La poesia non è solo quella che si scrive, o solo quella che si legge e canta, la poesia è quel linguaggio danzante tipico dell'essere umano che costituisce una sublime forma comunicativa dove prima delle parole, prima dei segni, prima dei suoni si sentono e si mettono in gioco le emozioni dell'anima.
 In tanti, fra poeti, pittori, scultori, musicisti e filosofi, hanno tentato di capire quale fra le arti umane fosse la più indipendente o efficace dal punto di vista comunicativo. La poesia lascia a ciascuno la possibilità di immaginare la scena mentre un dipinto o una scultura o una foto, forse in tempi passati potevano sembrare limitati soprattutto se all'arte veniva attribuito il ruolo di strumento per "illustrare" le cose già esistenti. Oggi sappiamo che l'arte è qualcosa di più di questo e sempre più spesso notiamo poeti che si servono di opere d'arte visiva per rafforzare il senso dei loro scritti e per contro notiamo artisti di arti visive supportare le proprie opere con poesie che ne definiscano più compiutamente il senso."
 Shikanu'